Sono stato operato nel Marzo 2014 di ernia inguinale sinistra indiretta congenita. Un mese fa con ecografia mi č stata diagnosticata una NUOVA ernia crurale sinistra che a detta del medico non aveva nessuna correlazione con quella inguinale di due anni fa. Sono quindi stato operato 19 giorni fa con plug protesico e dimesso dopo una notte di ricovero (con catetere a causa della difficoltą ad urinare, forse per via dell'anestesia spinale e/o del dolore). I punti mi sono stati rimossi dopo 5 giorni e il medico chirurgo mi ha assicurato che il recupero sarebbe stato pił rapido della volta precedente.
Tuttavia a 19 giorni dall'intervento, attenuata (ma non svanita) la dolenzia intorno alla ferita, sia camminando che stando seduto, avverto a volte come delle punture/trafitture che s'irradiano all'interno dell'inguine, in corrispondenza della radice del pene e lo scroto, e in profonditą al di sotto della ferita stessa. Ci sono momenti nella giornata, di solito di sera, in cui il fastidio si accentua e mi riesce difficile persino camminare normalmente dato che quando sollevo la gamba o compio un leggero sforzo percepisco come un oggetto accuminato che raschia contro la parte centrale dell'inguine. Il gonfiore č ancora ben visibile e percepibile, tanto che camminando devo tenere le gambe divaricate per evitare il senso di schiacciamento che dall'inguine si trasmette allo scroto.
Stamattina alzandomi dal letto sembrava che i sintomi si fossero placati ma dopo una passeggiata di qualche minuto ho percepito un paio di leggere raschiature sempre al centro dell'inguine vicino alla vescica. Mi chiedevo se tali sintomi rientrino nel normale decorso post-operatorio ed entro quale limite di tempo č presumibile che svaniscano del tutto. Mi č stato detto che il persistere di questi fastidi potrebbero dipendere anche dal fatto che la ferita č vicina ad una zona gią operata.
Sono restģo a tornare subito dal medico chirurgo perchč c'č sempre questo terrore che riscontri qualche complicanza e si torni alla casella di partenza (e in quel caso dovrebbero darmi il Nobel della Sfiga dopo l'anno terribile che non accenna a finire).
A circa 8 mesi dall'operazione di ernia crurale sinistra vorrei riportare un aggiornamento della situazione.
Le sensazioni di fastidio descritte nel primo post sono andate attenuandosi molto lentamente nel corso di Dicembre e Gennaio, senza mai comunque sparire del tutto. Con il passare dei mesi in qualche modo ho impararo a convivere con quelle episodiche punture al centro del pube e una vaga dolenzia che si presenta ad intermittenza.
Da qualche giorno avverto invece una specie di formicolio viscerale, come di bollicine che scorrono sotto pelle dall'attaccatura della coscia fin sopra il fianco dell'addome. A questo si accompagna inoltre un senso di fastidiosa pressione nella zona operata, grosso modo simile a quello percepito appena dopo l'operazione. Al tatto e alla vista tutta la parte interessata dalle due operazioni di ernia appare intatta.
Sebbene queste sensazioni non abbiano l'intensitą di quelle avvertite nei giorni successivi all'intervento, il fatto che continuino a persistere tende ad innervosirmi non poco. Mi chiedo a questo punto se debba rassegnarmi a convivere ancora per molti mesi (o anni) con questi fastidi.
Sģ, in effetti per molti di noi i fastidi si protraggono anche per molti mesi. Per sentirsi veramente a posto ci vuole circa un anno. Poi perņ, possono capitare ancora fastidi lievi e passeggeri che non causano problemi veri e propri. Col tempo ci si abitua fino a non farci pił caso...ci vuole sempre tanta pazienza! Coraggio Aglič, vedrai che tornerai anche tu in piena forma!
Grazie Marcello e Francer per le vostre rassicurazioni.
Rispetto al primo intervento di ernia inguinale, la seconda per ernia curale si č rivelata un pņ pił "problematica" per quanto riguarda il decorso post-operatorio. Avere ancora una certa iper-sensibilitą dopo 8 mesi mentre la volta precedente i fastidi erano scomparsi all'incirca dopo un mese e mezzo mi lascia molto perplesso, ma leggendo anche i vostri pareri, tendo a pensare che tutto dipenda da un recupero pił lento determinato forse dalla posizione dell'ernia (impossibile da individuare senza un'ecografia).
Non resta che sperare in un graduale miglioramento.
In questi giorni i fastidi sono rimasti pił o meno gli stessi. Ieri sera tuttavia ho notato che sono improvvisamente spariti per qualche ora mentre passeggiavo a ritmo normale e rimanevo in piedi. Non trovo comunque una correlazione precisa tra il manifestarsi della sensazione di pressione e la posizione assunta e/o il movimento, visto che il fastidio a volte si fa sentire mentre sono sdraiato, supino a letto o seduto immobile, e a volte si attenua stando piegato in avanti o all'ndietro.
Puņ darsi che la mia sia una congettura campata in aria frutto di una visione paranoica e pssimistica della realtą, ma riflettevo sulla possibilitą che l'ernia crurale sia stata in qualche maniera una conseguenza o un effetto collaterale dell'intervento di ernia inguinale precedente, e che il fatto di reintervenire in prossimitą della stessa zona abbia, malgrado la bravura e l'esperienza del chirurgo, portato ad un indebolimento o ad un deterioramento dei tessuti che ora si fa sentire sottoforma di un infiammazione nervosa. Oppure la presenza del plug e della rete non viene tollerata dall'organismo, provocando uno stato infiammatorio permanente.
So perfettamente che tutto ciņ puņ apparire esagerato, e di sicuro non mi aspettavo di poter tornare in forma perfetta dopo due interventi anche se compiuti a due anni di distanza l'uno dall'altro, ma forse il medico avrebbe dovuto come minimo avvisarmi sullla lentezza del recupero e sui fastidi cronici ai quali sarei potuto andare incontro.
Allo stato attuale, e con tutta l'esperienza pregressa, di tornare dal medico non ho sinceramente molta voglia. So che detto cosģ puņ sembrare un atteggiamento dai contorni psicotici, ma dopo il secondo intervento (e altre esperienze avute in ambito sanitario non propriamente incoraggianti) ho maturato il proposito, discutibile fin che si vuole, di tenermi alla larga per quanto possibile dal mondo medico-ospedaliero.
Dopo due interventi di riparazione erniaria a quest'ora dovrei sentirmi perlomeno al sicuro da recidive e complicazioni a breve termine, considerando che non faccio lavori usuranti, non pratico attivitą sportive che mi espongono al rischio di ernie da sforzo o quant'altro, e l'unico movimento impegnativo che mi concedo č camminare o andare in bici a velocitą pił che sostenuta.
Sono arrivato persino a pensare che se mi fossi tenuto l'ernia inguinale congenita (con la quale ho convissuto serenamente per oltre trent'anni) ora forse soffrirei di fastidi meno cronici e snervanti di quelli sperimentati in questi due anni (e probabilmente non mi sarebbe venuta un'ernia crurale, che il medico ha ritenuto essere un fenomeno molto raro nei maschi!).
Questa sera, con il senso di pressione che si smorzava, ho avvertito per qualche secondo i classici pungoli al centro del pube che sentivo nelle settimane successive all'intervento. Per il resto la sensazione di fastidio/formicolio aumenta e diminuisce continuamente per tutto il giorno.
Per quel che puņ valere, tastando a fondo con le dita non ho individuato nessuna alterazione sospetta nč qualcosa di simile a quel cordoncino caricato a molla che avrei poi scoperto essere l'ernia crurale. Alla vista l'area operata appare perfettamente distesa e regolare, pił di quanto fosse dopo la prima operazione.
I sintomi finora descritti sono completamente scomparsi. Resta soltanto un lievissimo senso di pressione, come se la rete inserita per la prima ernia inguinale si fosse tesa tra l'attaccatura del pene e il fianco. Inoltre al tatto il fianco sinistro dell'addome si presenta ancora duro e in qualche modo pił innervato di quello destro (percezione che ormai ho da oltre due anni). Comunque ricordo al proposito che durante la visita di novembre il medico mi aveva detto che la rete dell'ernia inguinale era stata posta cosģ in profonditą che era assolutamente impossibile avvertirla.