Oggi ho appoggiato l'ernia sul tavolo e ho fatto mezz'ora di addominali e un'oretta di spinning. Il tutto moderato. Avevo bisogno di sfogarmi. Di sudare. Poi ho fatto qualche posizione yoga consigliata appunto per l'ernia.
Dal tavolo l'ho rimessa a posto. Sembra stia bene.
se non morite prima (cosa che ovviamente non vi auguro) prima o poi vi tocca
Originariamente inviato da francer - 26/10/2013 : 12:13:35
Beh! Dai ragazzi, non temete, io ci sono già passato e vi assicuro che non è nulla di tragico...certo potendo evitare...ma la salute lo richiede? Si fa e si sopravvive benissimo!
Originariamente inviato da Fabrizio66 - Ieri : 22:07:05
Buongiorno Fabrizio,
stando alle foto direi che la tua ernia si presenta esattamente come era la mia poco prima dell'intervento, mi riferisco in particolare all'immagine più piccola, quella che tu definisci "più gonfia". Non mi sembra molto grande, ma in soggetti magri (a quel che vedo fisicamente siamo simili) si notano subito i classici gonfiori da ernia. La mia era un'ernia sinistra sicuramente congenita, infatti, nell'infanzia me la curarono con il cinto erniario. Ritornò a farsi viva più di quattro anni fa come una piccola mandorla sotto pelle nella parte alta dell'inguine, non dolente e riducibile. Ho convissuto col problema per un anno, vedendo l'ernia progredire di giorno in giorno; come probabilmente succede anche a te, scompariva da sdraiato e rialzandomi, potevo distintamente vederla scendere lungo il canale inguinale fino contro il pube, lì dava sensazioni più o meno fastidiose, ma non dolori acuti.
Scusa, ma cosa intendi esattamente dicendo: "Oggi ho appoggiato l'ernia sul tavolo"? Gli addominali come li fai? Con le gambe in appoggio sulla panca?
Era una battuta... Nel senso che me ne sono fregato e ho fatto la mia solita attività. Come addominali faccio un po' di tutto, seguo una app su ipad di 10 minuti al giorno. Poi faccio alcune posizioni yoga che ho letto essere efficaci per l'ernia.
Si, la nostra storia è simile. Alterno momenti di panico ad altri più tranquilli.
Che palle sta cosa.
Mi sono depilato per tenerla sotto controllo meglio. Mah.....
Io mi accorgo che l'ernia tende a uscire soprattutto se ho mangiato. Se faccio un pò di bici o addominali sta buona, se invece mangio, forse con intestino pieno, suppongo, ecco che appare. È normale o non c'entra nulla ciò che ho notato?
Io mi accorgo che l'ernia tende a uscire soprattutto se ho mangiato. Se faccio un pò di bici o addominali sta buona, se invece mangio, forse con intestino pieno, suppongo, ecco che appare. È normale o non c'entra nulla ciò che ho notato?
Originariamente inviato da Fabrizio66 - Oggi : 15:57:34
Tornando alle cose serie......molti di noi hanno provato le tue stesse sensazioni e le hanno descritte nei loro racconti, diciamo che leggendo nel Forum si deduce che in generale l'aumentare della pressione endoaddominale fa sentire più acuti i fastidi dovuti alla presenza dell'ernia e può causarne l'uscita. Le sensazioni di fastidio, senso di pesantezza o piccole fitte, si hanno spesso anche per diversi mesi dopo l'intervento, perchè la pressione endoaddominale mette in tensione la sutura dando risentimenti lievi e transitori.
Ebbene, il fatidico giorno alla fine é arrivato. La mia prima operazione all'ernia inguinale sinistra si é svolta lunedì 25 novembre verso le 17:00. Alla fine è andato tutto bene e oggi, il momento in cui scrivo, ovvero domenica 1 dicembre 2013, sto meglio, il dolore é praticamente cessato, già riesco a fare lunghe passeggiate e ho smesso di prendere la tachipirina. Mi era stato anche prescritto il Toradol che non ho mai usato. Riassumo la giornata. Ho scelto di fare il tutto in un unico giorno, scelta che poi si rivelerà non proprio azzeccatissima. Quindi, le visite pre - ricovero la mattina e l'operazione nel primo pomeriggio. La mattinata si é svolta molto in fretta, sono arrivato alla clinica alle otto e alle 10 e 30 avevo già finito gli esami preparatori. Le visite mi sono sembrate piuttosto frettolose, forse l'operazione è semplice ma nessuno é stato, come dire, molto umano, sembrava una catena di montaggio. Esame del sangue, attesa, anestesista, attesa, visita veloce da un chirurgo, non quella cne mi ha operato (pure questa 'chiurghessa' davvero una bella donna!!). E via. Mi ha deluso particolarmente la visita con l'anestesista, sembrava 'Malocchio' nel film di Harry Potter, piccoletto grassoccio brutto e pelato poco incline ai rapporti umani, non mi ha spiegato nulla, mi ha fatto tre domande in croce aveva già un modulo con la sedazione e anestesia locale che ho firmato in fretta. Mi sono solo assicurato che non si trattasse della epidurale che proprio non avevo voglia di subire. Mi ha detto di no, sarebbe stata una sedazione profonda associata appunto ad una anestesia locale. Bene firmo i vari consensi. Il ricovero nell'apposita ala é previsto alle 11. Sono a stomaco vuoto dalle 20 del giorno prima. Chiedo se posso mangiare qualcosa, mi concedono un te zuccherato. Arrivo presso l'ala del Day Surgery, un infermiere gentile mi dice che un altro signore non si é presentato così il primo ad essere operato potrei essere io. Possibile?. Un colpo di fortuna così?. Capisco definitivamente che la giornata gira male quando l'infermiera capo, con toni bruschi dice che io non sono programmato in quell'ala (appunto Day Surgery) e che devo andare in chiurgia. L'infermiere gentile insiste per farmi ammettere. Nulla da fare l'infermiera é inossidabile, insindacabile, stoica ( e un pò stronza). Me ne devo andare presso la mia ala, non ci sono nel suo computer. Mestamente mi avvio. Mi pareva strano avessi una botta di culo!!!. Mi dirigo nella mia ala che percepisco subito sfigata. Entro nella mia stanza che condivido con un signore tedesco, poco più anziano di me. Questo signore, un manager ricchissimo, per ingannare il tempo mi racconta dettagliatamente la sua devastante operazione. Non voglio scendere nei particolari, ma la mia, a confronto, equivale allo strappo di un capello a dir molto. Il suo racconto, preciso, mimato, impressionista, mi mette un'ansia terribile. Tanto che gli chiedo gentilmente se può smettere. Ha una malattia grave di quelle che fanno paura davvero che peraltro affronta direi quasi con scaltrezza, con impudenza. Forse nel modo giusto. Ah, aggiungo che in tutta questa vicenda resto sempre solo perchè mia moglie é impegnata con i bambini e fatica a raggiungrmi. Inoltre non sono del tutto sicuro di volere che i bambini vengano in ospedale. Ebbene, a un certo punto si materializza un infermiere con una lametta in mano, mi chiede se mi sono depilato. Gli dico di si, in parte. Devo farlo meglio. Va bene, mi metto all'opera. Mi spiega in 5 secondi come devo indossare il camice e sparisce. Non vedo più nessuno. Il tedesco conosce il Primario che verso le tre del pomeriggio viene a visitarlo. In mia presenza compie su di lui altre operazioni di medicazione piuttosto sgradevoli assistito da altre due infermiere. Parlano della sua terribilie malattia, cerco di non ascoltare di estraniarmi, ma la mia ansia, inesorabilmente cresce. Finalmente se ne vanno. Il tedesco, esausto, si addormenta. Ormai sono oltre le 4 del pomeriggio e ancora nessuno mi chiama. Inizio anche a sentire lo stomaco borbottare dalla fame. Aspetto. Arriva il mio turno, mi mettono su una sedia a rotelle e mi portano nell'anticamera della sala operatoria, un posto angusto il cui arredamento è costituito da ciarpame e attrezzature in disuso. Sento un vociare provenire dalla sala operatoria e realizzo che stanno terminando un'altra ernia, ho freddo. Lo faccio presente, mi mettono un lenzuolo verde addosso oltre a quello che già ho. Di quelli allegri delle sale operatorie. Ancora attesa, ormai sono le 17 passate, dalle finestre vedo il calar del sole. E' già buio. Mi fanno altre domande, le stesse che mi hanno già fatto la mattina. Vedo anche la mia bellissima chirurga che mi saluta. Si ricorda di me. Scherza, 'la vedo ingrassato dall'ultima volta....' In effetti sono ancora piuttosto magro. Finalmente entro. Mi fanno stendere sul lettino della sala operatoria. Un infermere, che si rivelerà essere una persona molto sensibile e a mio parere anche molto professionale, dice che manca il foglio del consenso all'anestesia. Al momento é andato perduto. Mi chiedono se l'ho firmato, e quando ho fatto il day ospital. Dico che l'ho fatto la mattina e, certo, ho firmato. L'anestesista é determinato a proseguire, sottolinea che il foglio sarà da qualche parte visto che il paziente conferma di aver firmato. Siamo più o meno tutti d'accordo, tranne il bravo infermerie addetto all'anestesia che noto essere piuttosto perplesso. Devono essere stanchi della giornata anche loro visto che sono le 17, e forse anche oltre. Proseguiamo, mi fanno mettere seduto e chiedono di incurvare la schiena, sento il suono di un cappuccio di siringa. Dico, 'scusate ma che tipo di anestesia state facendo ?' , Io non ho firmato per l'epidurale, non voglio indossare questo ricordo'. Momento di imbarazzo generale. L'infermiere addetto all'anestesia, giovane e sveglio, scuote il capo come per dire ' ve lo avevo detto che mancava un foglio ....'. Il chirurgo, bellissima, sembra un'attrice di Grey's Anatomy, dice solo che per lei non ha importanza che tipo di anestesia venga fatta. Mi guarda. Capisco che lo staff dei sogni non é attrezzato ad altro tipo di anestesia che non sia l'epidurale. Di sedazione profonda non se ne parla proprio. Rimane tutto sospeso per un pò, forse un minuto. Alla fine, esausto, acconsento all'epidurale, dal lettino firmo un nuovo foglio che mi porovono assieme ad una penna; sono stanco, voglio finire. La puntura alla schiena non la sento, ma il liquido si. Arriva un'ondata di calore forte. Io non sono psicologicamente preparato a questo e mi spavento, mi spavento davvero tanto. In realtà il male, alla luce del dopo, non é così forte, si tratta di un calore intenso. Ma ormai la mia agitazione é tale che mi sento svenire. Sudo come fossi in una sauna, sento il cuore nel petto battere forte. La bellissima chirurga per farmi coraggio sottolinea allarmata che ho cambiato colore. L'infermiere buono mi rincuora, mi tiente stretto, mi domanda continuamente se ci sono, se sono ancora con loro. Ci sono, non svengo. Resto presente. Decido che non gliela dò la soddisfazione. L'epidurale mi sembra durare tantissimo, ma so che non é così. Adesso non sento più le gambe, non riesco più a muoverle, ma la sensazione non mi disturba affatto, il caldo e il freddo si percepiscono, giá questo mi sorprende. Mi stendono, ora sono finalmente calmo. Inizia l'operazione, sento un pò male. Lo dico. 'Vai di dieci!!!!". Mi iniettano un liquido, che credo sia codeina. Una sensazione bellissima, il dolore passa completamente, non sento nulla, sono sereno, mi pare quasi per un attimo di cogliere il senso dell'esistenza. L'effetto é da sballo. Chiedo se posso averne una scatola finita l'operazione. Il clima si rilassa. Sento anche cadere a terra uno strumento, uno dei due chirurghi, l'uomo, dice all'altra, 'succede non preoccuparti' . Io mi godo la mia codeina. Mi fanno domande alle quali rispondo, mi fanno parlare. Sono un pò fuori,dico cose che non avrei detto da sobrio. Tipo il lavoro che faccio, il fatto che la chirurga sia bella e che abbia un gran senso dell'umorismo, cosa che avevo notato già dalle prime visite e trovo qualità importante in un essere umano. Sicuramente avrò detto altre amenità. Purtroppo l'effetto non dura tanto. Finisce l'operazione, mi riportano a letto. Il chirurgo mi scrive che posso uscire dall'ospedale dopo le 22 e dopo che ho fatto pipì. A letto ovviamente non mi muovo. Aspetto ancora, l'anestesia impiega tempo ad andarsene, sono rassegnato ad una notte in ospedale. Lentamente, in un paio d'ore direi, ma forse qualcosa in più comincio a sentire le gambe. Ciò che resta indolenzito sono le natiche. Mi portano anche un pò di riso e una ricottina. Sono ormai 24 ore che non mangio. Mi accorgo di avere fame. Il dolore alla ferita é sopportabile, comunque chiedo un antidolorifico che mi somministrano per endovena. Per endovena mi sparano anche due bottiglie di fisiologica. Finalmente alle 23 circa faccio pipi, in teoria potrei uscire, in pratica sono stanco e mi rimetto al letto. Mi muovo lentamente, ma é un fatto psicologico il male non é fortissimo ma non voglio fare movimenti bruschi. Alla mattina, dopo una notte un pò difficile (il letto é piccolo ed io già soffro di insonnia per conto mio), arriva mia moglie. Piano piano andiamo a casa. E' una bella giornata di sole, e fa freddo. Chiedo di fare un breve giro in auto vicino al fiume, c'e' una bella luce splendente, i colori sono vividi il sole attraverso il parabrezza scalda il viso. E' arrivato l'inverno e la mia prima ernia é fatta. E' martedì mattina, tutto sommato é andata bene.
i primi due giorni, martedì e mercoledì, sono un pò dolorante, prendo due tachipirine al giorno, l'antibiotico, ma il male é sopportabilissimo. Ogni giorno va sempre meglio. Oggi é domenica e ho già fatto lunghe passeggiate, lavoretti in casa mi muovo normalmente. Ieri sono andato a far la spesa alla coop, certo, non sollevo pesi eccessivi, ma sto decisamente meglio. Ho già voglia di iniziare a fare i miei soliti addominali, le corse e lo spinning. Se potessei andrei a fare la mia seconda ernia così mi tolgo il pensiero.
Scusate se mi sono dilungato, spero di non avervi annoiato troppo. Vi farò sapere come vanno le cose.
Ringrazio tutti gli amici del forum, se non fosse stato per voi, non avrei avuto idea di quello che mi aspettava, nel senso che, per la mia personale eperienza, nessuno all'ospedale si é prodigato nel fornire informazioni, ne rincuorare o incoraggiare i pazienti, forse considerano l'intervento una 'stronzata' (scusate il termine), piuttosto ho trovato una clinica nel complesso molto efficiente, pulita, ma disumanizzata. Tutto un protocollo, tutto un rito, pazienti come numeri. Ad eccezione di quell'infermiere che mi é stato così vicino quando stavo per svenire (per l'agitazione ribadisco). E il mio carattere, non troppo socievole di natura, non ha contribuito. A presto.
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Spedito - 25/10/2013 : 16:50:34
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