Recidiva ernia inguinale
Stampato da: Ernia e Laparocele
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Discussione:
Autore della discussione: Seawolf
Soggetto: Recidiva ernia inguinale
Inserito il: 11/09/2005 12:12:25
Messaggio:
Gentile dottore:
dodici anni or sono sono stato sottoposto ad un intervento di ernia inguinale destra. Il decorso post operatorio non ha presentato problemi (ad eccezione di un gonfiore addominale dopo alcuni giorni dall'intervento e di un gonfiore al testicolo dello stesso lato, scomparsi poi in breve periodo).
Ora mi e' stata diagnosticata una ricaduta. Il mio medico curante ed il chirurgo interpellato mi hanno suggerito di ripetere l'intervento.
Non mi ricordo quale tecnica fosse stata usata a quel tempo (penso la tecnica secondo Trabucco).
Ora la decisione dell'intervento e' legata ad alcune problematiche che potrebbero emergere durante l'intervento stesso: mi riferisco ad eventuali aderenze che potrebbero rendere piu' complesso l'intervento stesso, in particolare il rischio di produrre una lacerazione dei vasi interessanti l'irrorazione testicolare o altro (con il successivo effetto di una atrofia testicolare), durante la fase di scollamento.
Pur riconoscendo un rischio inevitabile nell'intervento, desidererei sapere se esistono tecniche chirurgiche o microchirurgiche in grado di ridurre al minimo il rischio di atrofia testicolare e di lesione ad altri organi.
E' possibile inoltre essere sottoposti all'intervento in anestesia totale? Il primo intervento mi e' stato fatto in anestesia totale e dopo tre ore sono stato mandato a casa.
La ringrazio per l'attenzione.
Voglia gradire i miei cordiali saluti.
Risposte:
Rispondi: amministratore
Risposta del: 11/09/2005 12:36:37
Messaggio:
Dipende dall'esperienza del chirurgo.
Certo se è stata messa una rete per via anteriore i minori rischi si hanno passando per via posteriore (laparoscopia o Kugel Hernia Patch), ma anche la via anteriore a seconda delle dimensioni e della sede della recidiva.
In ogni caso i rischi nel trattamento di una recidiva sono sicuramente superiori ad un intervento su un'ernia primitiva, sia in termini di ri-recidiva che di complicanze testicolari e nervose.
Dovrà affidarsi all'esperienza del suo chirurgo che saprà indicare la tecnica migliore che si adatta al suo caso
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 11/09/2005 17:44:35
Messaggio:
La ringrazio per la risposta.
Da profano come sono nel settore, come posso valutare l'esperienza del chirurgo? Mi potrebbe dare un suggerimento?
Infatti tutti parlano di intervento senza problemi e poi questi esistono.
Nello specifico caso la tecnica "Kugel Hernia Patch" e' quella a minor rischio?
E' opportuno rivolgersi ad un "day surgery" o seguire l'iter di un normale intervento?
Esistono dei metodi diagnostici (ecografia parete addominale o altro) onde poter valutare realisticamente il rischio dell'intervento, prima di subire una grave mutilazione?
Scusi per il disturbo.
Cordiali saluti.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 11/09/2005 19:37:16
Messaggio:
Desidero aggiungere che qualche volta si manifesta un dolore al basso ventre apparentemente non correlato alla zona dell'ernia inguinale, accompagnato da un gonfiore dell'addome. Il dolore e' saltuario, compare anche se non ho mangiato. Dura qualche ora e poi scompare, insieme al gonfiore; alcune volte ho fatto ricorso ad una compressa di Buscopan. Vorrei sapere se esiste una correlazione tra questa sintomatologia (le assicuro spiacevole) e l'ernia inguinale. I dottori interpellati non mi hanno saputo dare una risposta. I normali farmaci contro il gonfiore intestinale non hanno effetto. Non sono affetto da stitichezza.
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 11/09/2005 21:12:15
Messaggio:
L'esperienza del chirurgo si valuta dal numero di interventi che ha eseguito.
Non c'è una tecnica a minor rischio, tutte hanno vantaggi e svantaggi, che in mani esperte vengono minimizzati.
E' indifferente la modalità di ricovero, quel che conta è l'intervento.
L'ecografia non valuta i rischi, solo la presenza dell'ernia o meno.
Per il gonfiore non saprei a distanza cosa dirle.
Può dipendere dall'ernia o da colite o da altre cause, che solo il medico dopo una visita potrà individuare.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 12/09/2005 09:42:58
Messaggio:
La ringrazio.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 13/09/2005 14:12:52
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Gentile dottore:
Sempre riferendomi ai rischi connessi ad un intervento di ernioplastica recidiva (in particolare: nuove recidive, atrofia testicolare), ho letto di una tecnica coisidetta "behind approach", come descritta sul sito: http://www.hernia.org/recurrent.html
"Our operation is performed via an incision higher than the previous one(s) and the hernia itself is approached from behind the weakness in the abdominal muscles. There is, therefore, no need to cut through scar tissue and the described risks to the testis do not apply. .....
Desidererei avere la sua opinione e sapere se tale tecnica viene presa in considerazione ed attuata anche in Italia.
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 13/09/2005 20:00:24
Messaggio:
Questo approccio è quello del Kugel Hernia Patch, o della tecnica di Wantz o di qualsiasi tecnica preperitoneale con accesso anteriore.
Valgono le cose che ho detto prima.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 14/09/2005 09:17:24
Messaggio:
Gentile dottore:
La ringrazio per la risposta. Tuttavia sul sito inglese e' riportato (ammesso che tutto quanto scritto sia vero) che la tecnica con approccio "behind" evita il rischio di atrofia testicolare. Mi sembra invece di aver letto che la tecnica "Kugel Hernia Patch" (approccio anteriore) puo' causare questo inconveniente.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 14/09/2005 09:29:13
Messaggio:
No la tecnica di Kugel, come tutte le tecniche preperitoneali, riduce quasi a zero le complicanze testicolari, ma non le azzera completamente e specialmente in caso di ernia recidiva su rete sfido qualsiasi chirurgo a dire che non ci saranno sicuramente complicazioni funicolari.
Lo stesso Kugel mi ha detto che l'ernia recidiva è sempre più rischiosa.
Tuttavia le percentuali di complicazioni sono decisamente più basse nelle tecniche posteriori, Kugel compresa ovviamente.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 14/09/2005 15:31:25
Messaggio:
Ringrazio per la sua pazienza nel rispondermi.
Allora l'approccio migliore all'intervento quale e'? Scegliere il chirurgo specializzato in una procedura o rivolgersi ad un chirurgo che usi quella tecnica piu' idonea alla situazione come si presentera' all'apertura?
Si deve firmare un consenso che pone il paziente in un vicolo da cui si puo' uscire menomati, senza possibilita' di appello.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 14/09/2005 21:21:07
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Deve affidarsi ad un chirurgo di sua fiducia. La scelta dell'approccio va fatta prima di iniziare l'intervento e se un chirurgo è esperto in una tecnica userà quella che gli riesce meglio e che nella sua esperienza gli dà i migliori risultati.
Il consenso dipende da lei e dal fastidio che sente, non è obbligato a farsi operare, ma se è necessario non c'è consenso che tenga: il rischio di una menomazione, contro il mantenere la situazione attuale. Come per tutti gli interventi in genere.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 15/09/2005 11:54:46
Messaggio:
La ringrazio della sua continua cortesia.
Lei parla di "chirurgo di fiducia": forse in base alla notorieta', ma poi non e' sempre detto che valga in ogni occasione. Dipende anche dal rapporto che si instaura tra chirurgo - paziente.
La prima volta che ho fatto l'intervento mi trovavo in USA, solo, sono andato da un chirurgo consigliato dal Pronto Soccorso, ho ricevuto un libretto illustrativo e dopo tre giorni sono stato operato in anestesia totale. Tre ore dopo l'intervento su un taxi sono ritornato al Motel. Durante la giornata sono stato contattato dal medico di guardia e tutto si e' risolto. Ho riportato in un precedente messaggio alcuni inconvenienti poi risolti. Io ho affrontato dei rischi, ma anche il chirurgo ha affrontato dei rischi. La partita si gioca in due. E ho speso 4000 dollari (tutto incluso).
Io sono disposto a firmare qualsiasi liberatoria, pero' la liberatoria non deve essere a vantaggio esclusivo del chirurgo.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 15/09/2005 12:04:52
Messaggio:
Quello che le è successo negli USA succede continuamente anche da noi.
A pagamento può essere operato da un giorno all'altro, ed è l'unica differenza dal trattamento in regime di SSN, perchè le modalità di ricovero, l'anestesia, l'intervento e il trattamento postoperatorio sono gli stessi, nella maggior parte dei centri.
La liberatoria non è una liberatoria, è semplicemente una dichiarazione che è stato informato dei rischi connessi al trattamento e che accetta di correre quei rischi.
Non è a vantaggio del chirurgo, nè a suo vantaggio. E' semplicemente una dichiarazione di avvenuta informazione. Sarà poi lei a decidere se essere operato o meno, dato che la situazione non riveste caratteri di urgenza o di pericolo di vita.
Nessuno la obbliga ad operarsi e se decide di farlo viene informato dei rischi connessi. Ma la decisione in questo caso è soltanto sua. Il chirurgo si limita ad offrire la propria esperienza e la propria opera per cercare di risolvere il suo problema, ma non potrà mai assicurare che non ci saranno complicazioni.
Ovviamente le complicazioni accettabili sono quelle contemplate dalla letteratura internazionale, per cui alcune sono considerate fortemente improbabili e quindi inaccetabili (vedi decesso).
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 17/09/2005 10:47:06
Messaggio:
Firmero' sicuramente la dichiarazione che e' prevista prima dell'intervento.
Avrei gradito pero' che nelle due visite fatte per lo meno un chirurgo mi avesse detto: guardi io so applicare bene una tecnica, ma nel suo caso forse sarebbe meglio un differente approccio, per ridurre il rischio. Non si puo' dire ad un uomo di 40 anni : ti opero di ernia con la tecnica "Pinco" che conosco e poi se avrai il testicolo danneggiato pazienza. Ma questo e' un discorso inaccettabile.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 17/09/2005 10:57:34
Messaggio:
quote:
ti opero di ernia con la tecnica "Pinco" che conosco e poi se avrai il testicolo danneggiato pazienza. Ma questo e' un discorso inaccettabile. |
Però è quello che anche gli altri chirurghi potranno dire, aggiungendo però che la tecnica "Pinco" ha risultati sovrapponibili alle altre e il rischio di danni al testicolo è lo stesso delle altre, o quanto meno i rischi in genere sono sovrapponibili.
Il rischio in un'ernia recidiva su rete approcciandola per via posteriore è anche quello di avere aderenze intestinale alla pregressa rete e nello scollamento di queste si può produrre una lesione intestinale con conseguente fistola o perforazione: è un rischio anche questo e va valutato nella scelta della tecnica.
E' meglio rischiare l'atrofia del testicolo o una perforazione intestinale?
Io penso che il chirurgo offra la miglior tecnica possibile per quel particolare caso e se la sa applicare la applica se no se la tecnica che sa fare non è indicata per quel caso manda ad altri.
Almeno così faccio io, se l'indicazione principe di un trattamento è la riparazione laparoscopica dell'ernia inguinale preferisco che la faccia chi ne fa 100 l'anno piuttosto che chi ne fa 1 o 2.
Ma se la tecnica che uso dà risultati sovrapponibili alle altre tecniche allora posso in piena coscienza proporla.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 20/09/2005 17:43:13
Messaggio:
Gentilissimo dottore:
La ringrazio per la sua continua cortesia. Mi farebbe piacere poter venire a parlarle personalmente e sentire un suo spassionato suggerimento.
Da una ecotomografia, si e' apprezzata la recidiva , che sembra ancora contenuta dalla rete, in sede sovrapubica, per un diametro massimo di circa 36 mm. Non si apprezza impegno di anse intestinali, non raccolte liquide. Presenza di qualche piccolo linfonodo aspecifico, in sede inguinale, soprattutto a destra, del calibro massimo di circa 14 mm, nel contesto del sottocute.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 20/09/2005 18:31:20
Messaggio:
Certamente, non c'è problema.
Telefoni allo 011-6336120 e le daranno tutte le informazioni per il contatto sia SSN che privato.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 21/09/2005 12:57:59
Messaggio:
La ringrazio della cortesia. Sicuramente verro' a trovarla, portando le analisi effettuate.
Complimenti per il sito web.
Cordiali saluti.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 30/09/2005 16:39:31
Messaggio:
Gentile dottore:
Non mi sono piu' fatto vivo perche', su suggerimento del dottore che aveva eseguito la ecotomografia, mi sono sottoposto ad una TC.
Ecco il risultato:
"Rispetto all'indagine ecotomografica precedente, si conferma la presenza di formazione erniana crurale destra, con limiti ispessiti (in esiti di pregressa ernio-plastica), senza impegno di anse intestinali."
Il dottore ha espresso l'opinione che si debba parlare non tanto di una ernia recidiva, quanto di una nuova ernia di tipo crurale. Suggerimento: slip elastico sino a quando non verro' operato, evitando sforzi. Il gioco del tennis (se mai lo facessi) e' assolutamente vietato. Discuterne con un chirurgo sul da farsi.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 30/09/2005 16:44:54
Messaggio:
Se il referto della TAC è quello, (ma forse bastava una visita...) allora i consigli sono corretti e l'intervento necessario.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 01/10/2005 13:43:53
Messaggio:
Gentile dottore:
Quello riportato e' il risultato della TAC.
Tuttavia il mio medico curante non e' stato in grado di dirmi se sono affetto da:
(i) recidiva ernia inguinale + ernia crurale
(ii) ernia crurale pura.
Sono stato palpato in tutti i modi e le assicuro che qualche volta mi hanno anche fatto male.
Spero di trovare un chirurgo che si prenda a cuore il problema (011-....?).
Purtroppo la TAC ha evidenziato un altro problema di cui assolutamente non sapevo nulla : urolita renale del gruppo caliciale inferiore, a sinistra, con presenza di cisti iperdensa, complicata. Sto approfondendo la questione. Non ho mai avuto alcun dolore, tranne una colica renale 30 anni or sono, a seguito di un incontro di judo.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 01/10/2005 14:04:00
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Penso che il problema urologico vada affrontato prima dell'ernia.
In ogni caso poca differenza fa crurale o inguinale, l'accesso chirurgico è lo stesso e la riparazione può essere decisa sul momento vista l'anatomia dell'ernia.
Nella home page del sto sotto informazioni per i pazienti troverà anche i nostri recapiti.
PS. Judo? Sono cintura nera 1° dan...
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 02/10/2005 12:28:19
Messaggio:
Gentile dottore:
Grazie mille per la sua cortesia.
In settimana saro' sottoposto ad una ecografia mirata sia per la ciste sia per la parete vescicale (controllo che sara' fatto a vescica piena). Le comunichero' il risultato. Ovviamente ho effettuato una analisi delle urine. Il Centro dove lei lavora si occupa anche di questi problemi?
Sono (un po') preoccupato.
Quando avro' tutti i risultati fissero' un colloquio con lei.
Cordiali saluti.
P.S. Per il judo (che ho sempre fatto con molto piacere) mi sono fermato a cintura verde; ho avuto due incidenti: il colpo al rene e succesivamente la rottura del legamento della clavicola destra.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 02/10/2005 12:52:49
Messaggio:
I problemi urologici li affronta la divisione di Urologia.
Attendiamo notizie sugli esiti.
PS Judo
Lussazione clavicola, frattura 5 dito piede, frattura metatarso a 1 mese dall'esame per cintura nera, tuttavia sono un pò testardo...
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 11/10/2005 18:03:43
Messaggio:
Gentilissimo dottore:
Forse la telenovela ha una svolta.
Debbo fare un piccolo intervento sulla vescica per eliminare una neoformazione. Sono gia stato da un urologo, il quale mi ha proposto la resezione tradizionale con l'uso poi del laser per terminare il lavoro. Anestesia totale senza essere intubato. Durata dell'intervento 20 - 30 min. 1 giorno di degenza (se tutto procedera'...) . Ovviamente voglio sentire anche il parere di un altro urologo (non tutti usano il laser) e poi decidere. Non nego di essere preoccupato. Comunque, se non fosse stato per la questione "ernia", non avrei trovato l'altro problema. E al riguardo debbo ringraziare per il suggerimento avuto di fare una ecografia della parete addominale per chiarire qualche cosa dell'ernia recidivante (che poi e' risultata crurale).
Sarebbe possibile (sempre che il chirurgo sia esperto in entrambi i campi) fare entrambi gli interventi in una sola seduta?
Una preliminare considerazione di tutta la storia e' che il medico di base non segue il paziente nel suo girovagare in cerca di una soluzione in campo chirurgico. Il paziente e' lasciato a se'., con un foglietto di carta in mano.
E poi...se il medico di base prescrive una certa indagine, i risultati dovrebbero essere trasmessi non al paziente direttamente ma al medico che ha firmato la richiesta.
Scusi per lo sfogo.
A risentirci.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 12/10/2005 23:42:04
Messaggio:
Per il problema urologico va bene sentire anche altri, ma il problema va comunque risolto, dato che è in una fase iniziale equindi decisamente favorevole.
L'ernia può essere trattata insieme se l'intervento urologico viene effettuato in cistoscopia, se no conviene farlo dopo.
In genere dovrebbe essere il medico di famiglia a coordianre il processo diagnostico-terapeutico e gli esami in definitiva secondo me è meglio che li ritiri il paziente e poi decida a chi rivolgersi, consigliandosi col medico di famiglia.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 05/12/2005 16:30:01
Messaggio:
E rieccomi, gentile dottore.
E' stato eseguito l'intervento sulla vescica alla fine di ottobre (con anestesia spinale) con metodo cistoscopico.
La prostata presenta una ipertrofia benigna.
Entrambi gli organi sono sotto controllo. Una seconda indagine sulla vescica sara' eseguita all'inizio di gennaio.
Per il momento l'urologo mi ha consigliato di soprassedere all'intervento sull'ernia, per non "appesantire" il quadro.
Pero' in questo periodo certe volte ho alcuni dolori addominali (parte alta dell'addome) che mi sembrano dovuti a bolle d'aria e non legati all'introduzione di cibo. Da una prova effettuata e' stato escluso qualsiasi coinvolgimento della vescica. Una compressa di Voltaren mi toglie il dolore. Mi e' stata consigliata una terapia a base di fermenti lattici. Questo disturbo mi sorge nei momenti piu' impensati.
Attualmente uso come farmaci: Pradif alla sera, Radice di ortica (anziche' Finastid) , Keraflox (una ogni 15 giorni).
Sull'ernia tengo una fascia, che solleva anche i testicoli.
Secondo Lei, il dolore addominale potrebbe avere un legame con l'ernia?
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 05/12/2005 19:51:24
Messaggio:
quote:
Secondo Lei, il dolore addominale potrebbe avere un legame con l'ernia?
E' difficile dirlo, comunque concordo che al momento convenga aspettare ancora qualche tempo prima di trattare l'ernia.
Nel frattempo continui la terapia urologica.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 17/12/2005 04:42:56
Messaggio:
Gentile dottore,
La ringrazio.
Per la vescica dovro' essere sottoposto ad un ulteriore controllo chirurgico nella seconda meta' di gennaio.
Mi sembra che l'ernia peggiori, a seguito di un inizio di discesa nel sacco scrotale di una piccola massa apparentemente dura. Se mi metto in posizione orizzontale, la massa scompare e il testicolo ritorna come prima, il gonfiore dell'ernia inguinale scompare. Dopo un po' che sono alzato, si ha il problema riportato. Con una fascia di sostegno evito il problema (quasi sempre). Dato che mi era stata fatta una diagnosi di ernia crurale, e' possibile che vi sia stato un passaggio da una ernia crurale ad una scrotale?
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti
Rispondi: amministratore
Risposta del: 17/12/2005 08:53:25
Messaggio:
La diagnosi differenziale tra crurale e inguinale è a volte difficile, ed è possibile che le due ernie convivano...
Penso che dovrà considerare l'intervento, magari dopo il controllo urologico..
Il fatto che sembri incrementare può essere in effetti un peggioramento.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 27/12/2005 20:39:09
Messaggio:
Gentile dottore:
Voglia innanzitutto gradire i miei auguri per il nuovo anno. Grazie anche per la sua continua gentilezza e competenza nelle risposte.
Tra due settimane saro' sottoposto alla nuova cistoscopia. Poi spero di poter affrontare il problema dell'ernia, che mi sembra, come ho scritto prima, sia peggiorata.
Mi si era parlato di recidiva ernia crurale. Pero' , stando in piedi, noto qualche cosa di consistente nella parte alta dello scroto e nella sua parte posteriore (sempre in alto). Non ho dolori.
L'unico vero fastidio che in questo periodo si manifesta e' un accentuato meteorismo che mi causa dei dolori nella parte alta dell'addome. Mi sembra anche di notare un gorgogliamento di aria a livello della ernia. Sdraiandomi, il dolore passa. Alle volte ricorro al Voltaren. Non mangio cibi che provocano fermentazione anomala. Uso anche fermenti lattici.
Cordiali saluti.
Il tutto rientra quando sono sdraiato.
Ora anche questa suituazione mi preoccupa.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 28/12/2005 04:29:26
Messaggio:
La preoccupazione e' giusta, ma non deve essere eccessiva, poiche' in ogni caso la presenza dell'ernia implica l'intervento, quindi piu' o meno grande non importa tanto.
Certo il dolore e il gorgogliamento sono fastidiosi, tuttavia penso che una volta risolto il problema vescicale si potra risolvere anche quello dell'ernia.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 27/03/2006 16:33:02
Messaggio:
Gentile dottore:
Dopo l'intervento di Gennaio scorso, l'urologo sembra un po' ottimista. Faro' il terzo look vescicale il 2 Maggio p.v.
Il problema dell'ernia e' per ora non risolto, in attesa di autorizzazione dall'urologo. Ho comunque effettuato una ecografia inguino scrotale, anche allo scopo di vedere eventuali aderenze con la vescica.
Ecco il risultato: " Modica ectasia dei plessi venosi peri testicolari, bilateralmente. Piccole formazioni cistiche a livello dell'epididimo (d / s) (max 6 mm). A livello dell'inguine destro, visibile la grossolana formazione erniana con ampia porta ed impegno di anse intestinali, che giungono , impegnandosi nel funicolo, sino quasi a contatto con la testa dell'epididimo di sinistra. Non tumefazioni solide nel comntesto delle parti molli. "
Tuttavia non si sono messe in evidenza aderenze vescicali, come non e' stata localizzata la rete esistente e messa nel lontano 1991.
Saro' sottoposto tra poco ad una RM dell'addome. Pensa che sarebbe possibile vedere i rapporti tra rete, vescica e ernia?
Tutto questo aggrava il mio stato di ansia. Vorrei arrivare all'intervento un po' tranquillo.
Grazie ancora per la sua attenzione.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 27/03/2006 18:46:22
Messaggio:
La risonanza potrebbe far vedere ancora meglio, ma gà l'ecografia mi sembra dirimente:
c'è un'ernia inguino-scrotale che va trattata, anche senza urgenza poichè la porta è ampia e quindi con scarso rischio di strozzamento, ma va fatta, non c'è dubbio.
Quando l'urologo darà il via, sarà questione di un'ora circa e risolverà il problema.
La precedente rete magari non si vedrà neanche alla risonanza e non mi preoccuperei tanto di quella, che in fondo a noi interessa la porta erniaria, è quella che dobbiamo riparare.
Comunque sembra che la vescica non c'èntri niente con l'ernia e questa è buona cosa.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 27/03/2006 19:40:28
Messaggio:
Grazie dottore.
Mi proteggo con una fascia. Lo slip elastico non mi aiuta. Forse adesso la faro' ridere. Quando l'urologo vide la fascia, prima del secondo look, mi disse: Lei dovrebbe mettersi questa fascia come la usano i lottatori di Sumo.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 27/03/2006 20:22:11
Messaggio:

Rispondi: Seawolf
Risposta del: 30/03/2006 14:30:56
Messaggio:
Gentile dottore :
oggi sono preoccupato
Un chirurgo di un ospedale di Milano mi ha detto che sono affetto da ernia inguinoscrotale incarcerata. Necessito un intervento a breve con, secondo il dottore, ricovero tradizionale ed anestesia totale. L'anestesia locale e spinale sono state escluse, perche intervento complicato. Durata del ricovero circa 4 giorni (+ prericovero).
In considerazione del look vescicale, mi ha proposto di effettuare il tutto in una unica seduta, con alternanza delle due competenze. Quindi sono stato invitato a ricontattare il mio urologo.
La risposta di quest'ultimo e' stata: Lei non e' una Ferrari, dove si cambiano freni, ruote ... in una volta sola. Secondo l'urologo i due interventi seguono una preparazione un po' differente, altrettanto dicasi per l'anestesia. Da ciascun tipo di anestesia occorre un periodo di ricupero. La decisione finale e' comunque rimandata ad un prossimo incontro di persona.
Mi trovo sui carboni ardenti.
Nel suo centro sarebbe possibile riparare il mio danno?
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 30/03/2006 16:22:25
Messaggio:
Beh.. non avendo vbisto la situazione non saprei cosa dire, ma in anestesia generale oramai ne facciamo veramente poche di ernie..
Se è incarcerata e su questo mi baso su quello che mi dice, allora l'intervento erniario diventa prioritario, anche se in caso la situazione vesciacle dovesse essere affrontata solo in cistoscopia non ci sarebbero controindicazioni altrattamento sincrono.
Certamente da noi trattiamo anche questi casi, ma se è già seguito da un urologo conviene continuare con lui, ma può cambiare chirurgo e sentirne un altro sempre a Milano.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 30/03/2006 20:16:30
Messaggio:
Gentile dottore:
L'ernia , se disteso, rientra. Se in piedi, con la fascia opportuna, l'ernia non va nel sacco scrotale. Se in piedi e sotto la doccia, l'ernia scende nello scroto. Non soffro di stitichezza.
Quanto all'anestesia, il chirurgo non mi ha dato spiegazioni per la decisione su quella totale e la ferma esclusione della spinale e locale.
Secondo il chirurgo, trattandosi di ernia recidiva, la mia situazione anatomica locale si presentera' diversa da quella "vergine", pertanto solo a cielo aperto si decidera' cosa fare.
Il ricover proposto e' quello ordinario e non in "day hospital".
Provero' a sentire un'altra opinione.
Non voglio cambiare urologo, che sino ad ora mi ha seguito bene.
Eventualmente faro' due interventi. Intanto ormai ...
Grazie ancora e cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 30/03/2006 21:36:58
Messaggio:
Se rientra non è intasata.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 15/04/2006 09:45:10
Messaggio:
L'urologo, dopo una accurata visita, e' stato della sua stessa opinione. Da operare (con circa 4 giorni di ricovero). Comunque ancora una volta ha dato la precedenza alla vescica. Durante il prossimo ricovero (check up chirurgico 2 Maggio) mi fara' visitare dal chirurgo e non ha escluso la possibilita' di fare poi un tutto in una unica seduta, ma dopo il controllo vescicale.
Sinceramente sono giu' di morale e preoccupato. Quando sto in piedi ormai l'ernia va nello scroto, poi mi distendo e ritorna nell'addome. Non ho dolori, ma la situazione e' fastidiosa, anche perche' i miei movimenti sono limitati in conseguenza di cio'.
Grazie per l'attenzione.
Auguro a lei ed ai suoi collaboratori una Pasqua serena.
Cordialmente
Rispondi: amministratore
Risposta del: 15/04/2006 12:18:23
Messaggio:
La preoccupazione è comprensibile, ma non necessaria più di tanto. L'intervento è necessario e non cambia niente mese più o mese meno, e il ricovero può essere richiesto date le dimensioni dell'ernia stessa.
Certamente il problema vescicale va affrontato prima o durante, si affidi al suo urologo e al chirurgo che le ha proposto.
Buona Pasqua! (Senza tanti pensieri grigi, che poi sarà meno peggio di quel che immagina)
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 18/05/2006 16:59:35
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Gentilissimo dottore:
L'intervento cistoscopico fatto il 2 maggio u.s. non ha rivelato nessun peggioramento.
Pertanto l'urologo mi ha suggerito l'ernioplastica, eseguita il 15 maggio u.s. da un suo collega in anestesia generale secondo la tecnica di Lichtenstein modificata. Per due giorni ho portato un drenaggio. Non ci sono state complicazioni.
Sono a casa con un po' di bruciori alla parte. Suggerimento: nimesulide. Presto avro' un controllo ambulatoriale. Spero che tutto si risolva nel meglio.
Se permette, la informero' sulla evoluzione.
Cordiali saluti 
Rispondi: amministratore
Risposta del: 18/05/2006 17:55:36
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Certamente! E vedrà che tutto andrà bene.
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 27/05/2006 19:09:28
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Gentile dottore:
Ora tutti i punti sono stati rimossi. Toccando la cicatrice, sento la presenza di un cordoncino. Il chirurgo mi ha assicurato che in due / tre mesi scomparira'. Continuo a portare uno slip elastico, perche' mi da' sollievo. Spero in bene.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 27/05/2006 19:54:14
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Sì il cordoncino sparisce.
Lo slip solo se non ne può fare a meno...
Rispondi: Seawolf
Risposta del: 04/06/2006 10:40:19
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Gentile dottore:
La situazione sembra andare bene.
Problemi:
(i) maggiore sensibilita' in tutta la zona dell'intervento
(ii) sensazione come di possedere all'interno una specie di lamina, quando sto seduto o mi piego sul lato dell'intervento; al lato opposto non c'e'. La sensazione non e' accompagnata da dolore, ma da' fastidio.
Desidero ringraziarla. Avevo pensato di venire a fare l'intervento da lei; come avevo gia' scritto, mi sono affidato all'urologo che mi ha consigliato un suo collega a Milano; sono stato soddisfatto. Al risveglio in sala operatoria erano accanto sia l'urologo sia il chirurgo.
Pero' debbo dire grazie a lei se, dopo la visita fatta alle Molinette lo scorso settembre ed il suggerimento dell'ecografia, ho scoperto il problema vescicale.
Cordiali saluti.
Rispondi: amministratore
Risposta del: 04/06/2006 10:52:46
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E' normale la sensazione, dovuta alla presenza di una rete leggermente rigida.
La sensibilità si attenua col tempo.
Ernia e Laparocele : http://www.herniasurgery.it/forum/
? www.Herniasurgery.it
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