Allora, come promesso scrivo il racconto della mia esperienza, sperando che possa aiutare tanti altri (e anche me nel post operatorio ), così come i vostri racconti hanno aiutato ed incoraggiato me.
E venne il giorno dell'intervento. E' giovedi 18 Maggio, è' mattina presto e un pò di pensieri si affollano in testa ma tra prelievo pre-intervento, misurazione dei parametri, ecg, raccolta dei dati anamnestici e altri preparativi, i pensieri spariscono in fretta. Alle 11:30 arriva il mio turno, mi viene fatto indossare il famoso camice verde usa e getta da allacciare dietro e via sul lettino verso la sala operatoria. Saluto il mio compagno di stanza, e la mia famiglia che nonostante il mio "divieto" si è presentata in clinica e mentre, come in un film, le luci dei corridoi scorrono sopra i miei occhi, le infermiere che mi accompagnano scherzano un pò con me per farmi sentire a mio agio. Non sono nervoso, ne in ansia. Va tutto bene, tutti si prodigano affinchè tutto vada bene, principalmente che stia bene io. Ascensore... e si arriva al blocco operatorio. Qui le luci divengono più soffuse e il verde delle pareti predomina su tutto trasmettendo una sensazione di strana tranquillità. Inizio a vedere il personale di sala operatoria indaffarato a svolgere ognuno i propri compiti, mentre nella seconda sala operatoria il paziente che mi precedeva ha già finito un intervento importante. Pochi minuti e vengo portato in sala operatoria, scendo dal mio lettino e mi sdraio sul lettino operatorio aiutato da un infermiere che subito si presenta per nome iniziandomi a spiegarmi cosa accadrà e raccomandandosi di chiedere per qualunque esigenza perchè lui sarà sempre "accanto a me". Noto subito che la temperatura è decisamente più fresca rispetto al reparto di degenza, ma non sento freddo. Conosco "un pò" le sale operatorie e mi rendo conto che ciò che per il paziente è fresco, per i chirurghi che operano è fin troppo caldo! In effetti, ora che ci penso, gli anestesisti, stanno sempre con l'immancabile giacchino indossato sopra la tuta, chissà perchè Si chiacchiera con l'infermiere e col ferrista che indaffarati nel frattempo preparano me e il necessario per l'intervento. Si affaccia poco dopo un collega dall'altra sala operatoria che inizia a sfottermi un pò per sdrammatizzare nonostante le mie minacce per la sua incolumità appena sarò di nuovo in forma :-) Il tempo scorre velocemente e poco dopo arriva l'anestesista che si presenta e mi spiega cosa farà e che sensazioni proverò. Qualche minuto, riguarda la cartella clinica ed il mio ecg (sono bradicardico) e mi invita ad alzarmi in posizione seduta e con le gambe a cavalcioni del lettino operatorio. Siamo pronti per la famosa anestesia spinale: disinfezione accurata, sento il fresco del disinfettante, pochi minuti ed è tutto finito senza sentire praticamente nulla se non un lieve bruciorino (ma lieve lieve). Mi invitano a sdraiarmi e a rilassarmi perchè inizio a preoccuparmi un pò. L'anestesista mi chiede quindi se voglio un pò di sedazione ed io... "si, si, falla, abbonda che voglio stare tranquillo :-) e lui mi accontenta poco dopo. Ho una sensazione di intoripimento ai piedi, prima il sinistro, poi il destro, poi le gambe diventano calde calde, una sensazione gradevolissima. Nel frattempo arriva il chirurgo che mi opererà, pochi istanti e iniziano. Da quel momento in poi ricordo pochissimo, solo alcuni frammenti, tant'è che per me saranno passati al massimo 5 minuti. Miracoli del midazolam :-) Invece rientro in reparto alle 12.45/13:00 circa. L'intervento sarà durato sui 40 minuti suppongo. E' Finitaaaaaaa :-)
In reparto tutto procede bene, tranne la brutta sensazione di non riuscire a muovere le gambe e di avercele avvolte in una imbottitura di cotone. Passano un paio d'ore e non riesco più a stare fermo: mi fa male la schiena per la posizione che sono costretto a mantenere e soprattutto la pancia perchè la vescica è piena. Inizio a innervosirmi per la paura del catetere (l'ho detto nell'altra discussione che sono fifone) e perchè non ho ripreso ancora tutta la sensibilità. Mi voglio alzare ma non ci riesco e una crisi di nervosismo mi assale, tralaltro pure abbastanza importante perchè chiedo una benzodiazepina in gocce. Fortunatamente mi calmo subito dopo e riesco a svuotare la vescica senza problemi. Una collega anestesista, mia cara amica, mi spiega la sera dopo che la crisi d'ansia è stata probabilmente facilitata da un farmaco precedentemente somministrato in sala operatoria. Verso le 17:30 provo ad alzarmi, gira la testa e torno subito a letto. Riprovo poco dopo e va già meglio. Verso sera già facco le prime passeggiatine con mooolta cautela. Dolore sopportabile (grazie al cavolo... perfalgan e sedativi! :-) ) La notte più o meno dormo, ma verso le 5 sento dolore che mi sveglia, chiedo un antidolorifico. Va molto meglio. E passa il giorno dell'intervento, e pure la notte, praticamente senza problemi.
Quante cose ho pensato e ripensato prima di arrivare a questo punto, quanto ho letto, quante volte ho riaperto i libri di chirurgia, ho chiesto ai colleghi, ai pazienti già operati, a chi ancora la doveva fare e chi l'aveva appena fatta. Quanto ho letto questo forum che è stato tra le prime risorse di cui ho usufruito. E vi posso dire che chi ha avuto questa idea del forum è stato davvero lungimirante. Per finire, la conclusione a cui sono giunto è che andava fatto l'intervento, punto e basta, senza stare ad impazzire su mille cose e senza perdere troppo tempo. Tanto, la situazione non poteva che peggiorare! Ma a volte manca quel qualcosa che ti spinge a prendere la decisione finale. Io quel qualcosa l'ho trovato in questo forum. Grazie a tutti.
Un giorno dopo l'intervento. La mattina faccio la visita di controllo, c'è il cambio medicazione con ispezione della ferita: tutto ok. Faccio qualche altra passeggiatina in attesa delle dimissioni. Il dolore è sopportabilissimo ma c'è, inoltre in piedi non riesco a parlare più di tanto perchè mi stanco. La ferita non fa male, ma fa male la zona posta lateralmente ad essa, verso l'esterno (cioè verso il fianco). E' un dolore di tipo muscolare, quasi una contrattura. Rientro a casa in macchina (poco più di 1 ora di viaggio) e mi sdraio perchè sono stanco. Non accade niente di rilevante nel resto della giornata se non la comparsa di un lieve bruciore in prossimità del margine infero-esterno della ferita a seconda dei movimenti. E' presente febbricola a 37.3 alla sera.
Due giorni dopo l'intervento. Mi muovo meglio, i dolori al fianco sono presenti, ma sono controllati bene dalla tachipirina al bisogno. Sento un senso di tensione all'addome inferiore. Improvvisamente, dopo essere rimasto seduto un pò più a lungo, mi alzo e compare un bruciore assurdo nella zona sotto la ferita, tra questa e la parte interna della coscia, lo sento maggiormente ala radice della coscia e si modifica con i movimenti. E' tanto forte da bloccarmi nel movimento, recede poco con l'antidolorifico. La sera mi accorgo di un bell'ematoma alla base del pene e ai testicoli (più a destra), non dolenti. E' comparsa inoltre un area arrossata in sede del dolore urente, abbastanza estesa. Allora Comincio a supporre che probabilmente si tratta di un interessamento nervoso. Mannaggia, questa cosa mi preoccupa non poco, anche perchè il bruciore quando compare è davvero forte! Vado a letto, dopo aver preso un antidolorifico un pò più forte e riesco a dormire senza problemi fino al mattino.
Tre giorni dopo l'intervento. Dolore urente sempre presente, più gestibile e con minore frequenza, ma di uguale intensità quando compare. Penso all'indomani: se il dolore persiste così sentirò il chirurgo, ma immagino che mi dirà di attendere qualche giorno in più prima di allarmarmi (ricordate sempre che sono fifone :-) ) 'Sta cosa mi fa incavolare perchè praticamente se non fosse per quello già starei parecchio meglio! Brucia più la gamba che la ferita!!! Sono contrattissimo (si può dire?), praticamente sembra che abbia una lombosciatalgia piuttosto che aver subito un intervento
Otto giorni dopo l'intervento: la pazienza è la chiave di tutto, non la fretta! Direte voi... e che c'entra mò? C'entra, perchè non tutti siamo uguali. Non tutti reagiamo allo stesso modo e con gli stessi tempi soprattutto. La voglia di tornare come prima è più forte che mai, ma le cose vanno fatte per gradi. Fa male? il corpo sta inviando dei segnali: ascoltiamoli senza strafare. Comunque, tutto sto papello per dire che va molto meglio ma non sono tra i fortunati che dopo 4 giorni non hanno più dolore. Per me il giorno della svolta è stato ieri, anzi, diciamo oggi. Cammino in maniera abbastanza agevole, riesco a stare seduto e a piegarmi in avanti in maniera limitata, ma più o meno bene e finalmente la contrattura è quasi sparita, per cui riesco ad essere meno rigido. Anche il senso di tensione addominale è notevolmente diminuito. I dolori alla ferita si fanno sentire, ma non sono più come prima. Un punto preciso, compreso in un'area tra la piega dell'inguine, la radice dello scroto e l'estremità bassa della ferita fa male più di tutti, ma non in maniera continua. E' proprio la zona che nei primi giorni bruciava tantissimo. Infine, ogni tanto sento pungere lungo la ferita. Aggiungo che non sto prendendo antidolorifici. Un ematoma è comparso anche sulla faccia interna della coscia, interessando anche in piccola parte la regione inguinale destra, esteso ma non molto evidente. Non l'ho trattato: si riassorbirà da solo.
bene black, bene mi sembra tutto nella frequenza non ti stancare, cammina quanto puoi gli ematomi si riassorbiranno e man mano sentirai meno il dolore al fianco ed il bruciore
(chissà poi perchè questo dolore al fianco, anche io sono rientrato a casa dall'ospedale il pomeriggio stesso dell'intervento piegato in due come se mi avessero picchiato nel fianco operato)
Grazie per il tuo ottimo contributo Beppe! Mi ritrovo in tutti i particolari che descrivi, con la sola differenza che, fortunatamente, io soffrii pochissimo i dolori postoperatori. Come dice Francer, rientra tutto nella frequenza riscontrabile nei racconti del Forum.
Qui nel Forum si è detto spesso che il dolore al fianco, localizzato di solito in un area compresa fra l'ombelico e la cresta iliaca, potrebbe essere un risentimento del muscolo obliquo che è interessato direttamente dall'incisione chirurgica. Essendo la zona della ferita completamente insensibile nei primi giorni, il dolore si riflette nella parte più alta del muscolo obliquo dove la sensibilità è normale. Tu che sei medico che ne pensi, è una spiegazione attendibile?
Ti auguro una pronta ripresa e un buon fine settimana