Finalmente ho un attimo per raccontare la mia esperienza, a quasi due mesi dall'intervento! Ciao a tutti sono Paolo e ho 36 anni, leggo il forum da quando mi è stata diagnosticata l'ernia e mi è servito davvero tanto, quindi direi che, prima di tutto, vi ringrazio!
La mia storia è questa; a fine dicembre 2015 scopro una piccola tumefazione a sinistra, piatta, come una piccola mandorla, in alto del canale inguinale. Sono sicuro che è un'ernia, non so perché. Forse perché mio padre ne soffre da una vita (8 operazioni, l’ultima a maggio, a 80 anni!), forse sono vegggente, forse boh. Parte quindi la solita tiritera. Dal medico di famiglia: “dottò, forse ho un'ernia”. “mi pare un po’ in alto ma vai a fare l’ecografia, vediamo che c’è.” Faccio l’ecografia: è un’ernia. Piccola, con leggera fuoriuscita di omento, non di intestino. Faccio subito la visita chirurgica ai primi di gennaio e mi metto in attesa della chiamata, presso il Policlinico Universitario di Monserrato, Cagliari. Il chirurgo sarà il Dott. Cesare Moretti. Persona e professionista splendido. Davvero non avrei mai potuto fare come mio padre, che la prima volta aspettò anni o come molti che tergiversano per non farsi operare; io non vedevo l’ora. E’ una cosa davvero limitante; sempre preoccupato che mi scappino le budella, impossibilitato ad allenarmi in palestra (blanda attività con pesi ma che mi diverte e tiene in forma), grossi problemi al lavoro (sono un cantante lirico e spingere il diaframma in basso fa aumentare la “bolla” sotto pelle e poi…fa male!), qualche fastidio in moto (mio mezzo di trasporto, 12 mesi su 12). Mi rassegno a ridimensionare l’attività in palestra e uso i boxer erniari, così come nei concerti. anche se non funziona granché; in palestra ok ma quando spingo per cantare non c’è boxer che tenga. Durante il giorno non li uso, metto solo il supporto in gomma nei pantaloni, sotto la cinta, in modo che facciano una leggera compressione, che mi consente di fare tutto alla grande; guidare, fare le scale, prendere i sacchi della spesa. Avanti così per mesi. Mi chiamano ad aprile per il pre-ricovero e il 2 maggio finalmente l’intervento! Ospedale San Giovanni di Dio, Cagliari (altra sede del presidio universitario). La mattina dell’intervento (stranamente) è freddo, mi presento presto, rasato, digiuno. Sono il terzo, quindi entro a mezzogiorno (che fame ragazzi!). Metto il vestito di Pinocchio (grasse risate di mia moglie) e partiamo (a piedi) alla volta della sala; salgo in barella, domande di rito (nome, età, allergie, è qui per il cambio di sesso? no, oggi solo l’ernia, grazie!). Tutti attenti, gentili, simpatici, accomodanti. Sto tremando dal freddo e mi mettono delle coperte. Parcheggiato un attimo fuori dalla porta, mi attaccano la flebo e si entra. In sala c’è ancora più freddo, eccheccacchio! mi tremano le gambe e il chirurgo mi chiede se sono tranquillo o ho bisogno di un sedativo ma lo rassicuro, sono davvero sereno (mi sorprendo di me stesso) ma ho proprio freddo! Il cuore è un po’ accelerato ma rallenterà una volta iniziato e acclimatato…con le coperte. Partiamo con l’anestesia locale; l’anestesista (appassionata di lirica! Grande!) inizia con le punture, la prima la sento, la seconda di meno, la terza lontana, poi nulla. Durante l’intervento si chiacchiera allegramente, a un certo punto il chirurgo scopre un varicocele, mi spiega di cosa si tratta nel dettaglio e mi lascia decidere se intervenire o tornare. Non ci penso due volte e gli dò l’ok. Verso la fine sento qualche dolore e mi “rabboccano” l’anestesia; ne finisce un po’ anche nella vena della gamba ma li per li non ci faccio caso. Più avanti però… Continuiamo a chiacchierare, mi spiega un po’ tutte le fasi: ernia indiretta sinistra, trattata con rete in polipropilene fissata con colla biologica Si finisce. Ricucito. Non sento niente. Avvicinano la barella e da solo mi sposto, accomodandomi bene. Coperto. Che freddo! Torno in camera (bella calda) con i compagni di ventura che sono già lì, qualche battuta, mia moglie mi da il cellulare e partono le foto di me vestito da idiota, a rassicurare parenti e amici. Finalmente mangio! Che fame ragazzi. Il tempo passa, ogni tanto vengono chirurgo e anestesista. Tutto ok? Si ok! Fra poco può andare a casa. Mi accorgo però, quasi per caso, che non muovo la gamba sinistra. Ohibò! Che succede?! Tornano anestesista e chirurgo, ne parliamo e mi spiegano che potrebbe essere finita dell’anestesia lungo le vene della gamba. Non è inconsueto ma passa col tempo. Mannaggia! Il piede si muove ma la gamba è di legno. In uno dei tentativi di camminare che periodicamente mi fanno fare gli infermieri, una volta tornato seduto, ho un abbassamento di pressione e quasi svengo. Devo aspettare. Si sveglia mooolto lentamente ma ormai è ora di chiudere il reparto (in quell’ospedale si fa solo day surgery, non c’è degenza) e la gamba non è al 100%, quindi per sicurezza devo passare la notte in osservazione, non possono rischiare di lasciarmi andare, non dopo il mancato svenimento. Mi portano al Policlinico in ambulanza ("accendete le sirene?" "ma certo!" NAAAANIIIIII-NAAAANIIII!) che ormai è ora di cena, mangio qualcosa (pizza! Che fame ragazzi!) e inizio a sentire dei dolori. Mi fanno una bella dose di Tachipirina in flebo. Faccio pipì senza problemi. Cioè, i problemi sono arrivare al bagno! AAARGH! ('') Mi predispongo per la notte, mi danno una bella dose di soluzione salina o roba simile. Mi addormento. Terribile! Mi sveglio dopo un’ora, non c’è una posizione che mi vada bene! E il reparto è piuttosto rumoroso, il letto durissimo. Insomma una notte insonne. Alle 6 vinto dai dolori, richiamo l’infermiera per un’altra dose, ormai quella della sera era bella che esaurita. Mooolto lentamente fa effetto, mi alzo per andare in bagno (AAARGH!) e mi portano la colazione. Me la godo alla grande, che fame ragazzi! Durante le successive due ore passano i dottori, mi fanno domande, controllano la cartella, stabiliscono che mi devo levare dalle scatole. Alle 10 sono fuori! Raggiungo a piedi il piano terra ma non mi sento di arrivare al parcheggio. Mia moglie allora porta la macchina all’ingresso, non prima di avermi dato della “mammoletta”, ovviamente. Salgo in macchina tra una fitta e l’altra e sono a casa. Durante il giorno prendo la Tachipirina all’occorrenza, come nei successivi due giorni e cammino quando me la sento. Vado di corpo senza il minimo problema…solo più lentamente! Giorno dopo giorno sto sempre meglio, progressione lenta ma costante. Mi lavo a pezzi; 4 giorni dopo il primo controllo, cambio di medicazione, a 7 giorni torno per i punti. Ferita perfetta, posso togliere la benda e fare una doccia completa ma senza sfregare la zona. Cammino sempre di più e più a lungo. Alla terza settimana provo a guidare l’auto e la moto: ok. Faccio anche esercizi in casa con bande elastiche, per spalle, braccia, petto. La ferita (7 cm) è asciutta e non troppo gonfia. La quarta settimana torno al lavoro….checcacchio. La voce si “appoggia” bene al diaframma, ho una sensazione di compattezza e il tipico “cordoncino” lungo la ferita che è sempre meno gonfia (ma tutt’ora un po’ insensibile). Alla quinta settimana torno in palestra e chiamo il chirurgo, che mi dice: ok per braccia, spalle, petto, schiena, persino addominali (schiena a terra, gambe a 90°). Evitare: esercizi e macchine per le gambe (potrò riprenderli a luglio, fra poco e con calma), squat, sollevamento da terra.
Durante il pre-ricovero il medico ha trovato una punta d’ernia, mi ha detto di tenere d’occhio la zona e “ascoltare” il corpo. In assenza di sintomi, devo tornare fra un’anno.
Questa è stata la mia esperienza, non dico una passeggiata ma, a differenza di altre storie lette nel forum in questi mesi, ritengo di essere stato fortunato! Inoltre, sinceramente, la vita con l’ernioplastica è davvero una figata! Fatevi operare; è vero che può andare male, ci può essere una recidiva, è tutto nella statistica, ok. Come anche la tegola che ti può cadere in testa.
Ma si vive decisamente meglio e si è più liberi, anche psicologicamente.
Ciao a tutti, continuerò a leggervi!
Paolo
Modificato da - PaoloKawa80 on 21/06/2016 17:07:23
Ciao Paolo e benvenuto tra noi da nuovo "tesserato" del Club!
Bellissimo il tuo racconto, BRAVO!!!
Un cantante nel Forum ci mancava, se resterai con noi partecipando alle discussioni, compatibilmente con le tue possibilità, ci farai un gran piacere, ci servono persone col tuo spirito, sono di grande aiuto ai "fratelli d'ernia" in preda al panico!
Dunque grazie mille per il tuo prezioso e simpatico contributo, contiamo su di te!
Grazie Marcello! Certo, sono a disposizione! Io non ho mai posto nessuna domanda perché, praticamente, il forum è talmente ricco di risposte e informazioni che non ne ho mai avuto bisogno!
Ahahaha! Francer ma è vero, ho scoperto il forum per caso e ho iniziato a DIVORARLO nei primi giorni dopo la diagnosi! C'erano tutte le risposte e le esperienze possibili e riportate con dovizia di particolari. Cosa chiedere di più?! Una figata.
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1 ospite.)
Spedito - 21/06/2016 : 16:56:34
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