Salve a tutti, vorrei portare alla vostra attenzione il mio caso. Il 23/03/2009 sono stato operato di ernia inguinale dx. L'ernia era "minima" a giudizio del chirurgo che ha eseguito l'operazione, ma nonostante fosse piccola si faceva sentire nella vita quotidiana. Il medesimo giorno sono stato dimesso, e sono tornato a casa senza grossi problemi, forse aiutato dagli antidolorifici. Ma dal giorno dopo apriti cielo, la prima settimana praticamente immobilizzato dai dolori. Sono andato al primo controllo il 31/03/2009, il medico di turno toglie i punti e non riscontra nessun problema, ma della mia segnalazione, ovvero che mi sembrava avere un chiodo infilato nell'inguine, se ne infischia abbastanza e mi invita a consultare chi mi aveva operato. Cosi' ho fatto, dopo due giorni vado in ospedale a farmi vedere ed in preda a forti dolori, mi fanno stendere sul lettino in attesa della visita del medico. Costernazione, incredulita', ma come ne ho operati tanti, mi sembra strano, etc, mi consiglia due pasticche di Brufen per una settimana. Il dolore si attenua un po' ma sostanzialmente rimane con il gonfiore nella parte dx. Ricontattato il chirurgo pensa bene di fare un infiltrazione di cortisone, la facciamo, il dolore si riduce un altro pochettino. Intanto alla terza settiamana torno al lavoro, non riesco a stare seduto dopo una decina di minuti devo alzarmi perche' non riesco a stare con la gamba piegata, praticamente lavoro in piedi (lavoro in banca come impiegato), al pomeriggio ho dei forti dolori all'inguine, non riesco ne a minzionare ne a defecare, il solo toccare la natica mi produce dei forti dolori. Sono costretto a rimanere a riposo altre due settimane ed fare un altro ciclo di Brufen. Alla sesta settimana ritorno a lavoro, i medesimi sintomi sono presenti seppur in tono minore. Ho sentito un altro medico il 19/05/2009 il quale mi ha prospettato un intervento di neurolisi nel caso che entro il 19/06/2009 i disagi fossero ancora presenti. I disagi a tutt'oggi permangono ma io non intendo assolutamente fare un intervento del genere. In sintesi ad oggi che vi scrivo il quadro e' il seguente: Gonfiore nella parte dx ancora presente dolore presente nella ferita quando mi chino in avanti senzazione di fastidio e leggero dolore come di presenza di oggetto estraneo nell'area interessata ( e' sufficente in contatto dell'acqua della doccia) dolori nella parte interessata che emergono se provo ad alzare pesi (anche leggeri) o se cammino svelto od in salita difficolta' nell'avere rapporti intimi (dolore nella parte interessata). Detto tutto questo che cosa mi consigliate di fare? Grazie daniele
Beh difficile dire senza una visita, ma a così distanza dall'intervento si può ipotizzare una compromissione dei nervi della regione..
Dopo la terapia antiinfiammatoria e neuro trofica (che non mi pare sia stata provata) si passa alle infiltrazioni di cortisone e anestetico (ma una non basta ne servono almeno 5) e se non passa si passa al gabapentin. Se ancora perdura bisogna prendere in considerazione appunto l'intervento di neurolisi.
mi spiace per quello che stai passando, anche se è poco cio che ti sto x dire ti direi di rivolgerti ad uno specialista se come dici tu non ha piena fiducia nel chirurgo. purtroppo di più non posso dirti, se non di tenerci aggiornato! un abbraccio
Ringrazio tutti per l'interessamento e per le indicazioni fornitemi, ne faro' tesoro. Vi vorrei, nel frattempo, aggiornare su quanto fatto fino ad ora e su quello che mi accingo a fare nei prossimi giorni: ho ricevuto nel frattempo risposta dell'eco - "A dx esiti cicatriziali di recente intervento di ernioplastica senza segni di raccolte liquide o di significative linfo-adenopatie. Si segnala un lieve ispessimento dei tessuti molli sottocutanei, in sede caudale alla cicatrice, con sfumato incremento della ecogenecita', come per stato edematoso". Inoltre ho richiesto una visita da uno specialista a cui sottoporre il mio caso. Appena avro' il suo parere vi informero' senz'altro. Saluti e ringraziamenti daniele
Non posso che abbracciarti nel constatare la tua situazione. In questi casi solo il doc può dare un parere tecnico, mentre io non posso dare che la mia solidarietà. Segui le indicazioni del chirurgo.
Spero vivamente che la cosa possa risolversi farmacologicamente. Già è molto importante l'esito dell'eco.
Un abbraccio anche da parte mia e un benvenuto nel forum. Purtroppo l'intervento di ernia inguinale è come ben sai un intervento di routine, semplice e tra i più praticati. Però anche lui, come qualsiasi intevento chirurgico (anche il più banale), non è esente da possibili complicanze. Direi di continuare a "martellare" il chirurgo che ti ha operato, per decidere con lui la terapia giusta da affrontare.
buongiorno a tutti, sono stato visitato ieri 13/08/2009 dal dott. CERVIGNI ANTINO primario del reparto chirurgia dell'ospedale di San Severino Marche, dal quale ho ricevuto la conferma che trattasi del famigerato incarceramento dei nervi da parte della retina. In sintesi propone di effettuare almeno quattro infiltrazioni di cortisone sotto la retina sperando che questo basti e che pertanto rientri nella statistica del 90%, percentuale entro la quale i problemi vengono risolti. Altrimenti, nuovo intervento, per "bruciare i nervi". Credo che non ci sia altro da fare, vorrei un chiarimento pero'; il dott. Cervigni parla di infiltrazioni di cortisone mentre sopra leggo che si dovrebbe aggiungere anestetico. Da un'altra parte ancora leggo che " l'anestetico, piu' che per le sue proprieta' anestetiche, e' spesso in grado di scollare le strutture nervose da resto della plastica e risolvere il problema". Vorrei cortesemente un chiarimento ulteriore in proposito, anche perche' il medico non mi ha proposto di fare infiltrazioni di anestetico ma solo di cortisone. Che faccio glielo propongo io? non so, come devo comportarmi? grazie saluti e buon ferragosto a tutti daniele